Caccia al gioco – Breve storia alternativa del mondo attraverso i giochi (1a puntata)

Caccia al gioco – Breve storia alternativa del mondo attraverso i giochi (1a puntata)

Autore: The Doctor

E se volessi provare un gioco in base all’epoca in cui è ambientato? Piccola e incompleta guida di un giocatore ad uso di altri giocatori…


REGOLAMENTO
Indovina il gioco proposto al termine di ciascun capoverso e inviacelo alla casella redazione@ludofunclub.it
Chi ne avrà indovinati di più sarà il vincitore della prima “Caccia al gioco” del Ludo Fun Club


In principio fu il Big Bang. Da esso ebbe origine l’Universo che conosciamo, con le galassie, le stelle e i pianeti (tra cui il nostro) e che terminerà con il Big Crunch, quando Shiva avrà completato la sua danza. Ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta.

Origini e preistoria
Tanto, tanto tempo fa la vita sulla Terra ebbe inizio e si sviluppò progressivamente in forme più grandi e complesse. Diversi milioni di anni or sono, i dominatori del nostro pianeta erano i dinosauri. Essi, guidati da popolazioni nomadi (per quanto ciò non venga riportato nei tradizionali libri di storia), si scontravano tra loro per il controllo dei territori, mutando per adattarsi alle zone torride e a quelle gelate o per muoversi più in fretta e combattere meglio. In attesa della cometa che avrebbe posto fine a tutto (TITOLO 1 DA INDOVINARE).
Gli uomini primitivi impararono a cacciare, a sviluppare l’agricoltura e il commercio raccogliendo materie prime con cui fabbricare capanne e utensili sempre più raffinati, permettendo alla famiglia di riprodursi e originare i primi elementi di cultura (TITOLO 2 DA INDOVINARE).


Antichità classica
Tra i primi popoli a sviluppare una civiltà realmente colta e scientificamente avanzata vi furono gli Egizi, i cui faraoni inviavano lavoratori nelle province dell’Alto e del Basso Nilo e costruivano meravigliose piramidi, cercando di ingraziarsi il Dio che avrebbe favorito i raccolti e quindi il benessere della popolazione; non c’è bisogno di dire che la competizione per i territori migliori era piuttosto serrata (TITOLO 3 DA INDOVINARE).
Più tardi giunsero Assiri, Babilonesi e soprattutto i Greci, che costruirono alcune delle opere più splendide nella storia dell’uomo; per edificarle era necessario commerciare materie prime con i vicini, talora combatterli, senza tuttavia trascurare il progresso scientifico e artistico e l’apporto delle gilde, il che comportava spesso decisioni difficili in merito alle opportunità da cogliere e a quelle da cedere agli avversari (TITOLO 4 DA INDOVINARE). Ai Greci succedettero i Romani, meno portati alle lettere e alla filosofia e più propensi a guerreggiare. I cittadini della capitale si dedicavano comunque anche ad altre attività, distribuendosi tra la terme, il foro, la curia, ma anche le latrine e il Pantheon, per ottenere denaro o aiuto dalle vestali e dalle divinità cui esse erano devote; poteva così talvolta accadere che fossero i senatori a soccombere ai plebei o i gladiatori ad avere più importanza dei patrizi (TITOLO 5 DA INDOVINARE).


Medioevo, Rinascimento, I Grandi Viaggi
Dopo il crollo dell’Impero Romano ebbe inizio uno dei periodi storici più affascinanti: il Medioevo.
A quell’epoca la nobiltà e il clero si contendevano la supremazia nelle città costruendo cattedrali, difendendo i sudditi dalle invasioni esterne e dalle calamità naturali ma soprattutto assoldando i contadini e i lavoratori per i loro scopi, spesso rubando letteralmente la manodopera agli avversari (e facendosi pesantemente insultare da questi ultimi…) (TITOLO 6 DA INDOVINARE).

I castelli che ancora oggi ammiriamo furono costruiti in grande numero in epoca medievale ed erano tanto più grandi e sfarzosi quanto maggiore era il potere di colui che li faceva edificare; poteva anche accadere che un sovrano famoso come Filippo il Bello decidesse di reclutare un intero villaggio di lavoratori per far erigere un nuovo castello, trasformando nel contempo il villaggio stesso in una città; naturalmente competere per le migliori attività e accumulare più ricchezza diventava fondamentale, come pure entrare nelle grazie del Re, che concedeva favori soltanto ai più meritevoli e smaliziati (TITOLO 7 DA INDOVINARE).

Fu un tempo di leggende e di eroi. Il più famoso, se non il più grande, fu certamente Re Artù, che con i cavalieri della tavola rotonda difese la Bretagna dai Pitti e dai Sassoni, combattendo draghi e recuperando il favoloso Graal. Si narra che un traditore nascosto a Camelot (secondo alcuni nientemeno che lo stesso Artù) si oppose strenuamente alle imprese dei nobili cavalieri, aiutando di nascosto la Fata Morgana e le forze dell’oscurità (TITOLO 8 DA INDOVINARE).

Lo stesso mago Merlino fu messo a dura prova nel tentativo di sostenere il suo sovrano, anche quando decise di trovargli un successore fra i cavalieri, che dovettero compiere missioni, costruire manieri e reclutare sostenitori per dimostrare di essere i degni successori del grande Re (TITOLO 9 DA INDOVINARE).

Le lotte più feroci per il controllo delle rotte commerciali che si andavano sviluppando in Europa si ebbe all’epoca della Lega Anseatica, nel tardo Medioevo, quando i mercanti venivano brutalmente cacciati dalle strade per far luogo ad altri e più agguerriti concorrenti, pronti a tutto pur di ottenere la supremazia nei centri più importanti (TITOLO 10 DA INDOVINARE).

Alcuni viaggiatori valicarono i confini dell’Europa, giungendo in terre distanti e sconosciute. Marco Polo, come è noto, arrivò nei possedimenti del Gran Khan, ricchi di oro, seta e spezie; chi si spingeva più lontano aveva la possibilità di concludere contratti più redditizi, tuttavia i viaggi erano decisamente difficoltosi e assai cari, vista la necessità di spendere denaro e acquistare cammelli per poter raggiungere le città più facoltose (TITOLO 11 DA INDOVINARE).

Persino nel fiabesco Oriente erano i commercianti più furbi quelli che riuscivano a prevalere sugli altri, ad esempio attraversando il bazar di Istanbul per raccogliere merci da rivendere, fermandosi a pregare alle moschee o sfruttando contrabbandieri e servitori dei mercanti rivali al fine di ottenere favolosi e lucenti rubini (TITOLO 12 DA INDOVINARE). Le tribù del deserto invece si radunavano intorno alle oasi e nei sultanati; pare che i saggi e i consiglieri anziani fossero in grado di rivolgersi a entità magiche note come geni, in grado di aiutare i capitribù ad ottenere la supremazia sugli avversari (TITOLO 13 DA INDOVINARE).

Anche nel corso del Rinascimento furono costruiti edifici e cattedrali, implementati i commerci e l’artigianato e le città divennero centri di cultura e di studi. A Ulm, per esempio, si decise di realizzare la cattedrale con il campanile più alto del mondo, grazie all’opera di alcuni facoltosi cittadini che sfruttarono le proprie conoscenze e l’influenza nei diversi quartieri, ponendovi i loro stemmi e sigilli, facendo trasportare le merci lungo il fiume e – incredibile a dirsi – utilizzando i passeri che numerosi da sempre svolazzavano nel cielo della città (TITOLO 14 DA INDOVINARE). Altrove vennero convocati amministratori il cui compito era quello di rendere più fiorente un centro abitato costruendo edifici, favorendo la produzione di materie prime e di prodotti via via più complessi, instaurando vere e proprie filiere produttive per poi vendere i prodotti finali spedendoli sulle navi di proprietà della città (TITOLO 15 DA INDOVINARE).

Prestigio e fama erano ormai collegati non solo al potere economico e militare ma anche alla cultura e alle opere pubbliche. Così, molti nobili personaggi rinascimentali divennero mecenati proteggendo e accogliendo svariati artisti, naturalmente sempre cercando di mantenere buoni rapporti con il clero onde evitare le scomuniche, temute da tutti (TITOLO 16 DA INDOVINARE).

Il genio di Leonardo da Vinci gettò la sua luce fino ai secoli a venire. Purtroppo le sue incredibili invenzioni quali le macchine volanti vennero sfruttate dagli uomini prevalentemente a scopi bellici (TITOLO 17 DA INDOVINARE).

Naturalmente le lotte per il controllo di stati e regioni non cessarono, anzi, in alcuni casi furono particolarmente feroci, come in Spagna, dove gli aristocratici e i gentiluomini noti come caballeros cercarono in ogni modo di assicurarsi la supremazia sul maggior numero possibile di regioni, anche grazie all’aiuto del Re (TITOLO 18 DA INDOVINARE).

Ebbe inizio anche l’epoca coloniale, nella quale navigatori europei si spinsero lungo rotte navali che li portarono fino all’Estremo Oriente e alle Americhe. I Portoghesi si instaurarono, tra l’altro, in India, da dove avviarono un fiorente commercio di spezie cercando di consolidare la loro potenza navale e fondando nuove colonie (TITOLO 19 DA INDOVINARE). Altrove vennero instaurate piantagioni (di mais, indaco, zucchero, caffè) e prodotte merci che venivano inviate nel vecchio mondo, mentre i colonizzatori si dedicavano alla costruzioni di edifici, mantenendo sempre un occhio alla produzione anche a causa della cosiddetta “paura dell’artigiano” che all’epoca, per motivi non chiari, veniva considerato una sorta di Uomo Nero (TITOLO 20 DA INDOVINARE). I navigatori si muovevano costantemente sotto la minaccia dei pirati, le cui imbarcazioni battenti la bandiera col teschio potevano facilmente rovinare l’operato di una spedizione se non di una vita (TITOLO 21 DA INDOVINARE).

Tra le potenze marinare, un ruolo di primo piano fu svolto da Venezia, le cui navi salpavano piene di spezie, vini e merci preziose che venivano caricate e scaricate in numerosi porti del Mediterraneo, nelle cui acque non era infrequente assistere a spietate battaglie navali (TITOLO 22 DA INDOVINARE).

Alcuni paradisi tropicali sono rimasti immutati sino a oggi. In alcune isole tuttora si svolge una vita tutto sommato tranquilla: si raccolgono conchiglie, si catturano pesci, si costruiscono capanne e si fanno offerte agli dei; l’importante è farlo prima e meglio degli altri (TITOLO 23 DA INDOVINARE).

Anche in Centro America, presso i Maya, era di fondamentale importanza non fare arrabbiare gli dei. Sembra tuttavia che alcuni audaci, sfruttando adeguatamente le giornate propizie in base al calendario, fossero in grado di procurarsi ingenti ricchezze, tra cui oro e teschi di cristallo purissimo, e di costruire edifici e monumenti imperituri anche dopo aver fatto ripetutamente adirare le loro divinità (TITOLO 24 DA INDOVINARE). Naturalmente alcune situazioni particolari legate al territorio portavano all’instaurarsi di un tipo specifico di allevamento o di produzione. Così, nelle Highlands del tardo 1600 i Chieftains (capoclan) delle tribù scozzesi, immersi tra Lochs e castelli, iniziarono a contendersi il primato della produzione del whisky, considerato a ragione di importanza decisamente superiore rispetto alle pecore (TITOLO 25 DA INDOVINARE).


Fine prima parte…
Inviateci le vostre soluzioni, partecipate numerosi!

Un saluto dal LFC!